Fresco di separazione dal Notaresco dopo aver chiuso il Girone F al secondo posto a pari merito col Campobasso, Roberto Vagnoni è già pronto a rilanciarsi in vista della prossima stagione. In esclusiva ai microfoni della nostra redazione, il tecnico parla della sua ultima esperienza e delle sue prospettive per l’immediato futuro.
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a prendere questa decisione?
“Di base c’è una mancata fiducia che ho avvertito da parte della società nei miei confronti: siamo passati dall’avere un contratto pronto in caso di promozione in Serie C a non avere più nessun contatto al termine della stagione. Ho voluto aspettare un po’ di tempo perché si era parlato anche di un probabile ripescaggio del Notaresco in C, ma quando non si sente la fiducia della società è meglio guardarsi intorno. Il calcio purtroppo è questo: quando abitui la gente ad avere una squadra che lotta per il vertice e invece ti ritrovi a finire il campionato in un altro modo, ecco quello che succede.”
Che spiegazioni si è dato del tracollo che la sua squadra ha subìto nel girone di ritorno? Vi siete sentiti appagati dopo il girone di andata chiuso con dieci punti di vantaggio sulle inseguitrici?
“Noi abbiamo giocato tutte le partite al massimo delle nostre potenzialità; l’unica che secondo me abbiamo meritato di perdere è stata quella a Porto Sant’Elpidio, dove abbiamo approcciato male la prima mezz’ora e quindi è subentrata un po’ di paura. Non scordiamoci che la squadra era composta da diciassette under e sette over, poi quando a gennaio parte un portiere come Ginestra diventa un po’ più difficile, perché ha fatto la differenza anche in Serie C con la Fermana; non che Scotti non sia un bravo portiere, lungi da me pensarlo, ma con Ginestra si erano creati certi meccanismi con la difesa per cui farci gol era diventato difficile. Poi ci sono stati altri episodi che, se nel girone d’andata ci avevano favoriti, in quello di ritorno ci si sono ritorti contro.”
Qual’è stata la chiave di volta in negativo?
“A Tolentino, dove il loro gol del pareggio al 93’, arrivato in modo irregolare, ci ha dato una bella botta. Anche a Pineto ci è stato negato un rigore clamoroso quando eravamo in vantaggio, poi gli avversari sono riusciti a ribaltare la partita. Quelli sono stati i punti chiave in negativo.”
Pensa che con otto giornate ancora da giocare avreste potuto vincere il campionato?
“Assolutamente sì, sarebbe stato bello giocarsela fino alla fine. Non scordiamo che il Campobasso andava a mille in quel periodo e noi dovevamo giocare in casa nostra contro il Matelica. Poi magari quella partita l’avremmo persa, ma se il campionato fosse stato interrotto la settimana prima ci saremmo trovati in testa alla classifica e saremmo andati in Serie C.”
Quanta voglia di riscatto ha per la prossima stagione? Vuole sposare il progetto di una squadra che punta a vincere il campionato?
“Io vorrei lottare per la Serie C, perché credo di meritarmelo dopo quello che ho fatto quest’anno. Oggi mi ritrovo da un possibile contratto nel professionismo a rimanere disoccupato, perché, alla luce del probabile ripescaggio, ho voluto dare la priorità al Notaresco, anche se poi non è arrivata nessuna novità in merito. Quindi sì, voglio una squadra che punti alla C.”